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Donne aggredite da pitbull nel Cosentino, sequestrate due catene

Acquaformosa, indagati i proprietari del cane. L’animale resta in quarantena sanitaria

Per l’aggressione del pitbull ai danni due donne di Acquaformosa, madre e figlia, il sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Castrovillari, Sergio Cordasco, ha firmato il decreto di convalida di sequestro di due catene della lunghezza di 4 metri e 67 centimetri e di 56 centimetri. Dopo aver esaminato il verbale trasmesso dal reparto territoriale dei Carabinieri del Norm di Corigliano Rossano, dunque, la procura del Pollino, nei confronti dei proprietari del cane (difesi dall’avvocato Ugo Anelo del Foro di Castrovillari), ha aperto un fascicolo per lesioni personali colpose. Trattandosi di corpo di reato, la Procura della città del Pollino ha disposto il sequestro delle due catene ai fini dell’accertamento dei fatti.
L’aggressione del pitbull si è verificata ad Acquaformosa, paese arbëresh del versante sud occidentale del Parco nazionale del Pollino, martedì mattina, nell’atrio di un’ abitazione di via Roma. L’animale, regolarmente detenuto e dotato di microchip, ha spezzato le catene che lo legavano e si avventato contro le due donne che erano entrate nella proprietà di un loro parente per fargli visita. La pensionata è rimasta ferita in maniera grave mentre la figlia, nel tentativo di difendere la madre dalla furia del cane, è rimasta ferita in modo lieve ad una mano. La settantacinquenne ha riportato ferite alla testa, con la lacerazione di parte del cuoio capelluto e dell’orecchio sinistro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Lungro e l’ambulanza del 118, senza medico a bordo, e per questo, viste le condizioni gravi in cui versava la donna, è stato subito richiesto l’intervento dell’elisoccorso atterrato nella piattaforma del Comune di Lungro.

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