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Rende, vane le ricerche dell’ergastolano Luigi Galizia in fuga da dicembre

L’ultima “primula”. La storia di Luigi Galizia, 42 anni, s’incrocia con un omicidio compiuto all’interno d’una villetta di Rende e con l’ assassinio di due donne consumato nel cimitero di San Lorenzo del Vallo. In mezzo quattro anni trascorsi dietro le sbarre, una clamorosa scarcerazione e, adesso, una fuga preparata per tempo verso un rifugio sicuro.
Da più d’un mese l’unico ergastolano rimasto in libertà in Calabria ha tagliato la corda beffando forze dell’ordine e magistratura. Qualcuno dice d’averlo visto salire su un treno diretto in settentrione, altri ne segnalano la presenza nelle campagne della Valle dell’Esaro, mentre “voci” ricorrenti lo collocano ormai all’estero tra la Germania e la Svizzera. Già nei giorni precedenti alla decisione con cui la Corte di Cassazione l’ha condannato al carcere a vita, il ricercato non si vedeva più in giro nell’abituale paese di residenza. Ciò potrebbe significare che avesse già scelto di cambiare aria in previsione della condanna.
Le ricerche sono state estese oltre che a tutto il territorio di San Lorenzo del Vallo anche nei luoghi dove risiedono parenti e amici. È stata pure allertata la polizia federale elvetica: Galizia, infatti, ha trascorso un lungo periodo nel cantone svizzero dove si parla il tedesco, una lingua che il quarantaduenne parla fluentemente. E dalla Svizzera non è difficile raggiungere altre nazioni europee. La circolazione delle persone, peraltro, all’interno della Ue non è complicata da controlli severi: basta avere in tasca un documento d’identità e ci si può muovere senza destare sospetti. Scontato appare che il latitante non abbia con sé cellulari e schede telefoniche a lui riconducibili; altrettanto ovvio appare che eviti di mantenere contatti con i familiari e gli amici più stretti. Prima o poi, però, commetterà un errore che si rivelerà determinante per localizzarlo. Al momento, tuttavia, è un “fantasma”.

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