«Molti giovani stanno ancora pagando gli affitti nelle città del nord perché erano convinti della proroga. Saremo centinaia i cosentini solo tra assistenti amministrativi e assistenti tecnici». Sono donne e uomini che hanno avuto la fortuna di trovare un posto di lavoro nelle scuole del centro e soprattutto nord Italia. Tutto grazie ai contratti garantiti dal Pnrr e da Agenda Sud, con scadenza fissata allo scorso 31 dicembre. Aspettano e sperano in una proroga che non è ancora arrivata, anche se lo stesso ministero, sottolineano, lo scorso 11 gennaio ha parlato d’un prolungamento del loro rapporto di lavoro. Anche perché, è giusto dirlo, di questo personale c’è enorme bisogno in tutti gli istituti. Nelle segreterie (per gli assistenti amministrativi) come nei laboratori (gli assistenti tecnici) e nel resto degli ambienti (per i collaboratori scolastici).
«Il ministro dichiarava “nessuno stop agli oltre 3.000 assistenti Pnrr-Agenda Sud”, sono state le sue parole. Pertanto – sostengono i lavoratori interessati – chiediamo che venga risolta tecnicamente la questione in tempi brevi. Occorrono ulteriori risorse finalizzate alla proroga dei contratti cessati il 31/12/23. E una gestione economico/finanziaria a carico di NoiPa per non gravare ulteriormente sulle incombenze delle segreterie scolastiche sotto organico! Alle parole devono seguire i fatti in tempi brevi. I nostri contratti sono ormai fermi al 31 dicembre e le proroghe promesse non sono state attivate».
Due pesi e due misure
Leggermente differente la situazione dei collaboratori scolastici (5.739 in tutta Italia), per i quali il contratto è stato già prorogato al 15 di aprile. «Si tratta di una discriminazione inammissibile», afferma il segretario della Uil Scuola Rua Pino D’Aprile, il quale rivendica la proroga per tutto il personale Ata. «Sarebbe un primo intervento, anche se non risolutivo, sia a sostegno delle legittime aspettative del personale precario che per le scuole, sempre più oberate di adempimenti burocratici. Per il personale Ata – sottolinea D’Aprile – visto il sovraccarico del lavoro a cui è sottoposto, è ormai indispensabile un intervento legislativo per avviare un piano straordinario di immissioni in ruolo e per l’ampliamento dell’organico, anche al fine di rendere stabile l’attuale organico aggiuntivo», sigilla il leader sindacale.
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