Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La farfugliata confessione del serial killer di Scalea

Francesco Passalacqua ha ammesso d’aver tentato di uccidere un allevatore nel bolognese senza spiegarne però le ragioni

Parole farfugliate. Per ammettere la responsabilità dell’aggressione compiuta contro un ignaro allevatore del bolognese. Francesco Passalacqua dopo aver trascorso più di vent’anni in carcere aveva ottenuto il ritorno in libertà. E il quattro gennaio scorso ha tentato di assassinare un sessantacinquenne rimasto in vita solo grazie alla furente reazione mostrata al momento dell’attacco sferrato dal “predatore”.
Passalacqua è stato arrestato pochi giorni dopo dai carabinieri del generale Ettore Bramato e ha ammesso la responsabilità del crimine rendendo spontanee dichiarazioni. Una volta comparso tuttavia davanti al Gip di Bologna s’è avvalso della facoltà di non rispondere per ragioni meramente processuali. Il 55enne dell’Alto Tirreno cosentino è difeso dall’avv. Vincenzo De Franco del foro felsineo.
Passalacqua, tornato dietro le sbarre da due settimane, non è un detenuto qualsiasi. Si tratta infatti di un serial killer autore di ben quattro omicidi compiuti tra il 1992 e il 97 nell’area compresa tra Scalea, Santa Maria del Cedro e Verbicaro. Pure quando venne arrestato in Calabria ammise le proprie responsabilità al cospetto degli investigatori.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza

Caricamento commenti

Commenta la notizia