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Due auto bruciate nel giro di due mesi: le pesanti intimidazioni sotto l'abitazione di Ida Gattuso

Due atti intimidatori nel giro di due mesi. Prima l'incendio avvenuto il 17 ottobre scorso di una Opel Adam, poi quello a una Opel Grand Land. Tutti sotto casa di Ida Gattuso 43 anni, sorella del campione del mondo, che risiede nella frazione di Schiavonea a Corigliano Rossano e che in passato ha ricoperto il ruolo di consigliera comunale e vice presidente del consiglio comunale dell’ormai sciolto comune di Corigliano. Imprenditrice, anche nel settore ittico, si era anche lanciata in un esperienza dirigenziale nella squadra di calcio di Corigliano. Entrame le auto erano   parcheggiate sotto l'abitazione della donna, in via Alassio nel borgo marinaro, dove la famiglia dell’allenatore dell'Olympique Marsiglia ancora vive e in cui Rino Gattuso torna regolarmente. È ben noto il legame viscerale che lega Rino Gattuso al luogo delle sue origini, ma anche il grande affetto che l’intera città nutre per il campione di calcio e la sua famiglia. Nessun dubbio sull’origine dolosa di entrambi gli incendi, anche perché è stato ritrovato un innesco dal quale sarebbero partite le fiamme che poi man mano hanno avviluppato e distrutto il mezzo. Le indagini sono state subito avviate dai carabinieri del reparto territoriale di Corigliano Rossano, coordinati diretti dal Maggiore Marco Filippi,  che, all'inizio, non hanno tralasciato nessuna pista. In particolar modo, i militari non hanno escluso che ad agire fosse stata la stessa mano. Ida Gattuso prima della fusone del comune di Corigliano con quello di Rossano è stata anche consigliere e vice presidente del consiglio comunale ausonico. Si era presentata con una lista civica “La svolta” a sostegno del candidato a sindaco Giuseppe Geraci che ha poi vinto le elezioni. La sua azione politica è stata sempre improntata alla difesa soprattutto delle fasce più deboli della società. Imprenditrice si era anche lanciata in un esperienza dirigenziale nella squadra di calcio di Corigliano. Ma gli inquirenti pare fossero orientati a restringere il campo delle indagini alla sfera personale della donna. Ora la svolta con i due arresti.

 

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