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Estorsione ai Gattuso a Corigliano Rossano, gli arrestati scelgono il silenzio

I due indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al Gip di Catanzaro

Aldo Abbruzzese

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere le due persone arrestate e accusate di estorsioni ai danni della famiglia del noto ex calciatore Gennaro Gattuso. Nei giorni scorsi erano finiti in carcere Aldo Abbruzzese, 51 anni, ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco della criminalità organizzata attiva nel territorio di Corigliano Rossano, e Mustaphà Hamil, 43 anni, residente a Schiavonea, nel Cosentino. Oggi, i due hanno affrontato l’interrogatorio ma hanno deciso di non rispondere alle domande del gip. Le indagini - coordinate dal procuratore facente funzioni della Dda di Catanzaro Vincenzo Capomolla e dirette dal comandante dei carabinieri della Compagnia di Corigliano Rossano Marco Filippi - hanno consentito di fare luce in breve tempo sull'incendio di due automobili in uso alla sorella dell’ex calciatore, oggi allenatore dell’Olimpique Marsiglia. Il primo episodio è avvenuto lo scorso ottobre quando l’Opel Adam in uso a Ida Gattuso è stata divorata dalle fiamme. L’auto era parcheggiata a ridosso della sua abitazione. La situazione fu arginata grazie all’intervento dei vigili del fuoco ma le fiamme avevano lambito anche alcune abitazioni. Secondo l’accusa, alla base delle richieste estorsive nei loro confronti ci sarebbe stata la realizzazione di un impianto fotovoltaico per il quale la famiglia dell’ex calciatore aveva ottenuto finanziamenti pari a 80.000 euro. Soldi su cui gli estortori avrebbero voluto mettere le mani.

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