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Il pericolo c’è, ma non si vede. Videogames a rischio ludopatia: è allarme anche nel Cosentino

Sempre più frequenti e subdole le esce nascoste nei giochi usati dai nostri figli. Allarme rilanciato anche nel Cosentino dagli specialisti della piattaforma creata nell’ambito di “A carte scoperte

È molto più che un problema il gioco d’azzardo tra giovani e giovanissimi. Lo raccontano le statistiche, ma basta pure fermarsi a dialogare con un qualsiasi gruppo di adolescenti per capire la pervasività del fenomeno. Nonostante sia vietato dalla legge, i ragazzi utilizzano i giochi online per tentare la fortuna. L’altissimo numero di minorenni che accedono all’azzardo è confermato dall’Istituto superiore di sanità: secondo un recente studio, circa 673mila adolescenti hanno dichiarato di aver giocato almeno una volta. Il fenomeno è più presente nelle nostre regioni meridionali, dove esistono pochissime realtà che si occupano di prevenzione della ludopatia e presa in carico dei giocatori. «Il dato più allarmante di tutti: il 40% dei giocatori problematici dichiara di aver iniziato ad accedere all’azzardo tra i 9 e i 12 anni. E, sempre tra i problematici, il 34% dichiara di aver scelto di giocare influenzato dalla pubblicità vista o sentita», sottolineano gli specialisti de lultimapuntata.it., piattaforma attivata nell’ambito del progetto “A carte scoperte” di cui il Centro calabrese di solidarietà è capofila, e che è sostenuto dalla Fondazione con il Sud.

La diffusione della ludopatia tra i più giovani è emerso anche dal tour AntiGap che nei mesi passati ha interessato vari centri della provincia. Il camper con a bordo gli esperti dell’ente partner “Il Delfino” ha fatto tappa in provincia per fare sensibilizzazione sui temi legati al gioco d’azzardo patologico.

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