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Castrovillari, apposti i sigilli allo stabile dove si fabbricava la droga

Traffico gestito da cinesi poi sventato dalla Polizia. Nel capannone veniva prodotta la marijuana

Apposti i sigilli al capannone dei narcos cinesi. Gli uomini della squadra mobile di Cosenza – unitamente al personale della Polizia guidato dal dott. Giuseppe Zanfini – recentemente hanno apposto i sigilli alle saracinesche e alle finestre dell'immobile presente nell'area Pip non urbanizzata di via dei Moranesi con l'obiettivo di effettuare lo “smaltimento” dell'occorrente utilizzato per la produzione della marijuana. La sostanza è già stata prelevata ed avviata alla sua distruzione.
Dentro il capannone – questo qualche settimana fa – la Polizia di Stato sequestrò 580 chili di marijuana pronta per essere immessa nel mercato locale e internazionale. In particolare quello olandese. Tutto è cominciato quando, a luglio del 2023, le forze dell’ordine del Commissariato di Polizia di Corigliano Rossano e la squadra mobile di Cosenza, guidata da Gabriele Presti, effettuarono una irruzione in un capannone a Santa Sofia d’Epiro, sequestrando altri 250 chili di marijuana.
I coltivatori si avvalevano proprio di avanzati sistemi di gestione del clima interno che, come nel caso della città del Pollino, sono stati catalogati ed avviati al loro smaltimento complessivo. Il sequestro effettuato dalla Polizia di Stato pare aver generato un vero e proprio effetto domino, con tutta una serie di attività investigative collaterali che sembrano conferire alla città del Pollino la “palma” di capitale della marijuana. Si tratta di una sostanza particolarmente facile da coltivare, molto amata dai giovani e l'oscillazione del prezzo medio sarebbe compresa tra i 1000 e i 1500 euro al chilogrammo.

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