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Cosenza, alcol e zuffe avvelenano la movida degli adolescenti fuori controllo

Numerosi episodi segnalati alle forze dell’ordine nei fine settimana. La forza del branco trasforma le vite anonime dei ragazzini. La povertà educativa tra le cause dei comportamenti violenti

Il buio trasforma Cosenza e la riempie di ombre che cancellano la frontiera tra il mondo normale e quello dei ragazzini. Sono giovani, sempre più giovani. Sono fuori di testa e impastano incomprensibili gerghi. “Bro”, “boomer”, “ghostare”, “lovvare” e via di seguito. Sono vocaboli di uno slang che riempie quel loro mondo sbiadito, un mondo che vive solo di notte, e solo nei fine settimana, tra urla, schiamazzi e violenze.
La città è costretta fare i conti con l’emergenza. I più esposti al rischio sono gli adolescenti che stanno consumando le loro esistenze piene di vuoti in mezzo a coordinate confuse, senza un approdo preciso. Cercano tutto per ottenere il niente perché molte volte rinunciano a ogni cosa, persino ai loro sogni. Da soli sono invisibili, fragili, sono parte di una umanità latente. In gruppo, però, si trasformano. Si ritrovano in piazza Bilotti, su corso Mazzini, al centro commerciale. E la forza del branco diventa nutrimento per quel delirio che molte volte arriva degenerare in vere e proprie zuffe e reazioni a catena.
Sono guerre da passeggio, senza un movente vero, ispirate probabilmente solo dalla voglia di dimostrare quel loro rancore inghiottito per il resto della settimana.
Negli ultimi tempi sono state diverse le segnalazioni giunte ai centralini delle forze di polizia. Dalle centrali operative parte l’ordine di intervento ma all’arrivo delle autopattuglie sul posto non resta più nulla. Nessun segno di ordine pubblico alterato.

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