L’amore è donare la propria vita per gli altri. Un’opera mistica all’interno di una traccia di umanità che sopravvive nella società degli egoismi. La storia di solidarietà è quella fiorita nell’ultimo fine settimana all’Annunziata dove speranza e disperazione si sono drammaticamente incrociate dentro un percorso che non sembra avere niente di naturale. Il ricordo di due persone che non ci sono più vivrà non solo tra le lacrime e il dolore dei loro cari e dei loro amici. Proprio grazie alla generosità dei loro familiari, che hanno deciso l’espianto degli organi dei due cari, altre sei persone sparse per l’Italia potranno ritrovare il sorriso. Due reni sono stati trapiantati direttamente a Cosenza, su altrettanti pazienti in lista di attesa, tra i quali una trentenne affetta da patologia renale immuno-mediata. Altri due hanno restituito una vita normale a due malati in coda, nell’ospedale di Reggio Calabria. E anche con i fegati ci sarà la rinascita assistita di due persone che hanno ricevuto gli organi all’Ismet Palermo e al San Camillo di Roma. Dai due donatori sono state, inoltre, prelevate le cornee, grazie all’intervento del dottor Calabrò, specialista dell’équipe medica del reparto di Oculistica, diretto dal dottor Pierluigi Fava. I due preziosi doni sono custodite nella Banca Occhi dell’“Annunziata”.
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