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Corigliano Rossano, l’inferno dietro le sbarre: aggredito un altro agente

Nuovo episodio di una aggressione ai danni di un agente di polizia penitenziaria nel carcere di Corigliano Rossano che nonostante i colpi subiti è rimasto in servizio per coprire il turno successivo perché non c’era nessuno che potesse sostituirlo. Un caso limite, che cristallizza la situazione che si vive all’interno del penitenziario cittadino. È allarme, ma nessuno sembra intenzionato a considerare quanto sta accadendo come tale. Non si parla di un fenomeno isolato, ma di una realtà concreta con cui fare i conti quasi giornalmente. Il nuovo caso è avvenuto solo pochi giorni fa. Questa volta è accaduto che un detenuto posto in partenza si è rifiutato di farsi perquisire e ha aggredito in maniera selvaggia, a calci e pugni, un agente della penitenziaria. Solo grazie al pronto intervento degli altri colleghi è stato evitato il peggio.
Una situazione ormai insostenibile, che si incrocia inevitabilmente anche con quella della carenza di organico che affligge da tempo il reclusorio e che scatena una ondata di sdegno nei sindacati di categoria: «Da quanto si apprende – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone, segretario regionale – l’agente, nonostante l’aggressione, ha evitato di andare in ospedale per garantire il servizio, a causa della carenza di organico. Elevatissimo il senso di responsabilità e il sacrificio dello stesso».
Ad ogni modo i sindacati chiedono un urgente intervento del Ministero della Giustizia per aumentare il numero di poliziotti penitenziari e migliorare le condizioni di lavoro all’interno delle carceri. «Non è più possibile – concludono Duante e Ciccone – tollerare una situazione che mette a rischio l’incolumità di chi lavora e di chi è detenuto». Sul tema della carenza di organico è intervenuta anche la deputata del M5S, Elisa Scutellà, che definisce «allarmante la carenza di organico nelle carceri calabresi con effetti che recano danno all'intero sistema. I numeri della carenza di polizia penitenziaria sono eloquenti ed allarmanti: -94 Catanzaro, -70 Vibo Valentia, -40 Palmi, -39 Rossano, -31 Reggio Calabria Arghillà, -29 Paola, -29 Castrovillari, -27 Cosenza, -24 Reggio San Pietro, -17 Crotone, -13 Locri, -7 Laureana di Borrello. Il ministro Nordio, conclude la Scutellà, invece di pensare a smantellare la Spazzacorrotti cosa aspetta a dare risposte concrete ad una categoria di tutori della sicurezza esposti quotidianamente a carichi di lavoro straordinari che, nelle carceri, diventano ordinari».

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