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Corigliano Rossano, il penitenziario ostaggio delle scorribande dei reclusi

Droga, cellulari, coltelli: il carcere di Corigliano Rossano ha fatto registrare negli ultimi mesi una serie di episodi molto gravi. Si tratta di un penitenziario in passato alla ribalta perché ha ospitato anche terroristi di matrice islamica e oggi perché, pur permanendo anche il reparto di alta sicurezza, si riscontrano situazioni che inquietano e allarmano, come la facilità di comunicare all’esterno dei detenuti trovati in possesso di cellulari, ma anche l’elevato numero di aggressioni e di episodi di violenza sedati dagli agenti della polizia penitenziaria ormai allo stremo per turni massacranti che devono coprire per garantire i livelli di sicurezza nella struttura.
Le carenze di personale Stando agli ultimi dati ufficiali diffusi nel carcere di contrada Ciminata Greco mancano 29 unità alla polizia penitenziaria, ma la realtà da gestire è ben più complessa, anche perché la grave carenza di organico parla che fronte di 153 unità previste ce ne sono circa 110, dei quali alcuni sono assenti per vari motivi. La popolazione detenuta al momento supera le 300 unità, con un esubero di circa 50 detenuti.
Il blitz nelle celle Clamoroso è anche il caso dell’operazione della penitenziaria che ha portato a scoprire, nascosti nelle celle di detenzione, più di un centinaio di telefonini cellulari, mentre negli ultimi due anni si parla di altri 200 smartphone ritrovati e sequestrati.
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