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Cosenza, l’Unical punta sul rientro dei cervelli e il reclutamento di grandi scienziati

Intervista al rettore dell’ateneo di Arcavacata Nicola Leone

Nicola Leone

L’università dei record. Nicola Leone guida l’Unical da più da quattro anni, un periodo nel quale l’ateneo caro a Beniamino Andreatta ha raggiunto lusinghieri risultati nel campo della ricerca e ottenuto significativi riconoscimenti in campo internazionale. Ne parliamo con questo scienziato tornato nella sua terra di origine, dopo una lunga esperienza all’estero, ed eletto prima rettore e, poi, presidente del Coruc, organismo che raggruppa tutti i “magnifici” delle sedi accademiche calabresi.
Rettore Leone, quella del Coruc è una esperienza importante?
«Certo, per il crescete ruolo che svolge il sistema universitario nell’ambito della regione e credo che debba essere sempre maggiore in sinergia con la politica, proprio per illuminare la via dello sviluppo futuro».
Sono state messe da parte le incomprensioni con l’ateneo di Catanzaro?
«C’era stata qualche polemica legata all’attivazione del nuovo corso di laurea di Medicina, ma era una polemica che veniva più dalla città che dalla università. È, comunque, una fase ora ampiamente superata tanto che la mia elezione al Coruc è avvenuta all’unanimità. Non solo: abbiamo in sinergia aperto un corso di Medicina nella città di Crotone.
Oggi l’Unical è definita una univesità dei record: perché?
«L’Unical aveva vissuto più di un decennio di difficoltà per una costante diminuzione delle iscrizioni. Dal 2019-20 è partito un rilancio dell’ateneo con un forte rinnovamento della offerta formativa e una serie di iniziative correlate che per quattro anni consecutivi hanno consentito di far registrare dati di crescita. Oggi registriamo un più 23 per cento di iscrizioni. In Italia sono solo tre le università che per quattro anni di seguito mostrano chiari segnali di crescita e ciò avviene nel quadro di un panorama nazionale che vede il complessivo sistema universitario statale con una crescita pari a zero. Al Sud gli atenei sono in calo e il più 23 per cento della nostra università è dunque un dato straordinario. Abbiamo aperto la fase di iscrizione anticipata che consente agli studenti di garantirsi un posto sin d’ora e i 700 posti messi a disposizione per marzo sono andati esauriti in sole 48 ore. Mi sembra un segnale preliminare che conferma il forte interesse del mondo studentesco verso l’ateneo».
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