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Omicidio Aquino a Corigliano Rossano, le confessioni rese dal detenuto suicida sull'agguato

L’agguato di Schiavonea e le dichiarazioni del suicida. Riprende il 16 aprile prossimo, in corte di Assise a Cosenza, il processo istruito per far luce sulla morte di Pasquale Aquino, il pregiudicato cinquantasettenne freddato a colpi di pistola la sera del 3 maggio del 2023 a Schiavonea.
In quella data ci sarà il controesame delle difese del maresciallo Ettore Caputo che in precedenza ha risposto alle domande poste dal pubblico ministero della Dda Alessandro Riello.
Per l’omicidio di Aquino sono finiti alla sbarra Francesco Le Pera, di 22 anni ritenuto dagli inquirenti l’esecutore materiale del delitto, Manuel Intrieri detto “Zuzù” anch’egli 22enne, Giorgio Arturi, di 40 anni. Durante la testimonianza del sottuficiale dell’Arma sono state richiamate anche le dichiarazioni rese a suo tempo in carcere da Francesco Cufone, pure lui arrestato all’epoca dell’operazione condotta dai carabinieri del reparto territoriale di Corigliano Rossano e coordinata dalla Dda di Catanzaro. Cufone, 33enne, siè poi tolto la vita nel carcere di Taranto, dopo un travagliato periodo di detenzione, poiché aveva manifestato l’intenzione raccontare ai magistrati antimafia titolari dell’indagine ciò che sapeva sulla vicenda della morte di Aquino.

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