Annullato dal tribunale del riesame di Cosenza il sequestro di beni per circa un milione di euro nei confronti di uno degli indagati coinvolti nell’inchiesta “Farma Trash”.
L’operazione venne portata a termine nel novembre del 2022 e ipotizza l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, compiuta mediante la redazione di false ricette mediche relative a costose specialità medicinali prescritte al solo scopo di percepire il relativo profitto grazie al totale rimborso delle spese da parte del Servizio Sanitario.
Secondo la tesi accusatoria, l’ipotetico meccanismo truffaldino sarebbe stato retto da una serie di prescrizioni di farmaci da parte di un medico di base mai richieste da alcun paziente, recapitate ai titolari delle farmacie coinvolte e ritenute compiacenti, che avrebbero provvedevano a rifornirsi dei farmaci. Una volta ricevuti i prodotti, i farmacisti o i loro collaboratori avrebbero rimosso i bollini identificativi (ossia le “fustelle”) dalle scatole dei medicinali e li avrebbero applicati sulle false prescrizioni al fine di ottenere poi il rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale. Tutto, naturalmente, secondo la ricostruzione accusatoria.
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