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Terzo Megalotto statale 106, la protesta di 28 operai trasferiti da Villapiana a a Frosinone

Terzo Megalotto statale 106, analisi "sbagliate" da parte di una Società sub appaltatrice, 28 operai licenziati dal cantiere jonico e trasferiti d'ufficio alla sede centrale dell'azienda stessa che si trova a Frosinone.

Ieri la protesta con striscioni, cartelloni e bandiere in mano di 28 padri di famiglia che hanno perso il lavoro e che sotto la pioggia, accompagnati dai sindacati, hanno fatto sentire la propria voce di dissenso. Da quello che si è appreso, l’inghippo tra Anas e il Contraente Generale dell’opera Webuild Sirjo Scpa da un lato, e la Geoserving Srl di Frosinone che si occupa di effettuare analisi strutturali dall'altro, è avvenuto a causa di un controllo a campione di Anas sui "prelievi" effettuati dall'Azienda laziale nella galleria di Roseto Capo Spulico, e i risultati di questa ispezione pare siano completamente diversi da quelli comunicati dalla Geoserving a Anas e Webuild Sirjo Scpa.

Entrando nel merito della faccenda, si tratta di analisi che consentono di capire la qualità dei terreni e delle infrastrutture realizzate. Un dato essenziale, non certo di secondo piano, perché garantisce la sicurezza dell'opera stessa e non consente errore alcuno. Venuto meno il rapporto fiduciario tra Geoserving e Anas e quindi Webuild Sirjo Scpa, quest'ultima ha deciso, come previsto dal contratto, di rescindere immediatamente lo stesso.

La Cgil che ieri mattina ha organizzato il sit-in al campo base dello Scalo, dove insiste il quartier generale della Webuild Sirjo Scpa, non ci sta. E scrive. "Altri 28 posti di lavoro in Calabria a rischio licenziamento. Questa è la drammatica situazione che si sta consumando presso il cantiere della costruenda Ss 106 di Sirjo Webuild. A seguito di non meglio chiarite circostanze di contrasto tra quest’ultima ed Anas infatti, a farne le spese sono i lavoratori dipendenti della ditta Geoserving di Frosinone. Le maestranze svolgono fin dal principio, il servizio di controllo in laboratorio dei cubetti di cemento e degli stalli di galleria in appalto appunto con la ditta laziale. Essa è stata nei scorsi giorni repentinamente mandata via da Webuild per ragioni da chiarire. Il risultato purtroppo è stato l’arrivo di una nuova azienda, la Socotec di Milano, che sprovvista di lavoratori ieri mattina è stata in sede a Villapiana ma senza poter iniziare a lavorare come dovrebbe. Oltre il danno la beffa. La Filcams Cgil territoriale e la Cgil Pollino- Sibaritide- Tirreno è al fianco dei lavoratori e non lascerà nulla al caso per la difesa dei posti di lavoro. I diritti non si appaltano. Auspichiamo nei prossimi giorni un tavolo tra le parti per trovare una soluzione dignitosa a questa incredibile vicenda. Non è minimamente pensabile che sul cantiere in costruzione più grande d’Italia si consumino licenziamenti de facto in maniera così improvvisa", termina la nota firmata dai dirigenti Cgil Andrea Ferrone e Giuseppe Guido.

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