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Reperti a Cosenza, la fondazione “Giuliani” pronta al dialogo

Incerto il futuro della collezione d’interesse storico-archeologico che Roberto Bilotti vuol donare alla città

La collezione della...discordia. Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona vorrebbe donare alla città - come già è accaduto in passato con innumerevoli opere esposte nel Museo all’aperto - una raccolta di reperti di varie epoche di proprietà della sua famiglia. Si tratta di vasi, anfore e altri oggetti d’indubbio valore storico-archeologico custoditi nella sua casa di Roma.
L’offerta del mecenate non ha al momento ricevuto formale risposta. O meglio: a Bilotti è stato detto che la collezione sarebbe «fuori contesto» nel Museo dei Bretti e degli Enotri. Dal Comune, inoltre, gli è stato comunicato di avanzare formale richiesta perchè l’Ente possa «valutare» la proposta.
Il collezionista è apparso abbastanza infastidito tanto da avere scritto alla nostra testata: «Non è la prima volta che Cosenza perde le occasioni irripetibili. Nel 2005, proprio a Sant'Agostino con la mostra "Opere della collezione Carlo Bilotti da Picasso a Warhol" abbiamo esposto, tra l'altro, opere di Picasso, Chagall, Dalì, de Chirico, Dubuffet, Fontana, Severini, de Kooning, Leger, Mirò, Tapies, Warhol, che mio zio avrebbe voluto lasciare alla città che però non ha trovato il posto dove collocarle. Anche allora si diceva che non c’era spazio sufficiente negli edifici comunali. Anche a Roma l'Aranciera di Villa Borghese era occupato dall’assessorato all’urbanistica ma la consapevolezza dell’importanza e la voglia di arricchire la Capitale hanno fatto trovare la soluzione».

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