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Sanità a Cosenza, se le code cominciano al... telefono

Attese interminabili al centralino del Cup per prenotare visite ed esami. In difficoltà, soprattutto, le persone anziane. Il paziente può chiedere l’intramoenia pagando il solo ticket se le attese superano le soglie massime

La sanità è fatta di code. Attese che cominciano al telefono e finiscono in una dimensione temporale senza definizione nel tentativo di trovare un varco per prenotare una visita o un esame. Lo sa bene Maria, ottantaduenne della Presila che ieri mattina, ha raccontato alla Gazzetta, intorno alle 11, ha composto il numero telefonico del Cup dell’Annunziata 0984 709025 nella speranza di trovare una voce amica in grado di prenotarle l’esame “ecocolordoppler per tronchi sovraortici” prescrittole dal medico di famiglia. Ma per dieci interminabili minuti l’unica voce che la signora Maria ha ascoltato al cellulare è stata quella del messaggio registrato che la metteva al corrente ripetutamente del fatto che «tutti i nostri operatori sono occupati» e che «per non perdere la priorità acquisita» avrebbe dovuto «restare in attesa» per chissà quanto tempo. Maria non sa usare il computer e non ha più l’età per imparare. E nella sua stessa condizione vivono nel Cosentino gran parte dei 47.236 ultraottantenni individuati, nell’ultimo report demografico di inizio anno, dall’Istat. Uomini e donne costretti a fare i conti con l’accresciuto bisogno di cure e assistenza che finisce, però, per infrangersi contro il muro d’una sanità a numero chiuso. L’alternativa sarebbe stata quella di provare in una farmacia dove, tuttavia, non è scontato che la linea internet lo consenta in quel momento (persino le connessioni nei vari Cup spesso subiscono lunghe pause in offline a causa di persistenti problemi della rete).

Resterebbe allora l’ultima opzione: il viaggio nell’inferno dei Cup tra gente in fila a perdere, in attesa di una prenotazione per una visita o un esame diagnostico che arriverà, probabilmente, a distanza di mesi o di anni. Non tutti sanno, però, che c’è un decreto legislativo n. 124 del 29 aprile 1998 che viene incontro agli assistiti che hanno bisogno di risposte dal sistema sanitario in tempi ragionevoli. Quando l’attesa (che va dal momento in cui il cittadino entra in lista attraverso la prenotazione e la data della visita o dell’esame) supera le soglie di tempo massimo, si può chiedere una visita o un esame in intramoenia senza dover pagare la prestazione come privata: si paga soltanto il ticket.

 

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