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Parkinson, la speranza è il “dermatomagnetismo statico”: parla il riabilitatore di San Lucido Luigi Novello

Il metodo viene sperimentato da quattro anni sui pazienti affetti dalla malattia degenerativa. I primi risultati della ricerca saranno presentati a Mormanno il 20 aprile

Succede sempre all’improvviso quando le mani non rispondono più al cervello e la vita cambia di colpo orizzonte. Si scopre un altro modo di stare in vita, quella che ti costringe a movimenti che non vorresti fare. È quello il mondo del Parkinson, un mondo che non dà tregua a chi lo subisce.
La prima diagnosi dal neurologo. Da quel momento tutto finisce in fondo alla fila, la testa ti scoppia, il cuore batte nel petto, lo stomaco si chiude. Poi, le lacrime e la rabbia di fronte a una malattia che già corre dentro di te impossessandosi dei tuoi movimenti. I pensieri viaggiano in fretta verso quel male che degenera e fa calare il sipario sulla vita di prima costringendo l’ammalato a intraprendere un percorso nuovo, fatto di incognite.
Uno dietro l’altro. Uno dopo l’altro. I malati di Parkinson trascinano i loro corpi con la pena dei condannati verso i luoghi di cura nella speranza di trovare sollievo in una malattia che non è facile da gestire nemmeno per le persone care che vivono nello stesso incubo. La ricerca scientifica segue traiettorie diverse, ci sono studi avanzati, altri da approfondire. Serve davvero tutto per dare speranza a chi non è più autonomo nei movimenti.
Ci sta provando da quattro anni anche il professor Luigi Novello, specialista in fisiokinesiterapia e riabilitazione, famoso per aver rimesso in piedi tanti campioni del calcio (tra i suoi pazienti Kakà, Juan, Chiellini, Sansone, Palladino, giusto per fare qualche nome). Ma la scoperta più importante è quella fiorita dall’osservazione dei malati di Parkinson. Per loro la cura va calibrata sui bisogni individuali. «Il trattamento, ormai contestualizzato di tipo sintomatico, è volto ad alleviare la sofferenza del paziente mediante l’utilizzo farmacologico della levodopa (sostanza che viene convertita in dopamina nel cervello)», spiega il professor Novello.
Ma attraverso l’applicazione dei campi magnetici statici Novello ha esplorato un nuovo approccio terapeutico che è un sentiero lastricato di speranze. «Ho notato sui pazienti con Parkinson notevoli mutamenti a livello clinico e bio-chimico. Queste evidenze, supportate da confronti decisamente positivi ed entusiasmanti con medici e professionisti del settore, mi hanno spinto a raccogliere e catalogare i dati raccolti al fine di creare le basi per un vero e proprio lavoro scientifico. I campi magnetici statici, come ampiamente dimostrato dagli studi del dottor Isaac Goiz, agiscono in modo importante sul ph cellulare ristabilendo equilibri su tessuti e organi e contribuendo anche ad eliminare microrganismi dal sistema escretore. Ho chiamato questo metodo “Dermatomagnetismo statico”». Risultati che il professor Novello presenterà nel corso il prossimo 20 aprile, a Mormanno, nel corso di un convegno che vedrà tra i relatori anche Filippo Biamonte (dottore di Ricerca – dirigente Patologia Clinica di Roma), che approfondirà la chimica dei neurotrasmettitori, e Domenico Fiamingo (esperto in PPG Stress Flow- La PPG Stress Flow nel paziente con difficoltà motorie). Un confronto che sarà guidato da Nicola Peccerillo.

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