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Cosenza, raid vandalico nella villa vecchia. Il sindaco Caruso: “Che grande amarezza!”

Se la città di Cosenza fosse un libro, alcune pagine sarebbero bianche, cancellate dalle mille contraddizioni e dalla vergogna che affiora dopo ogni impresa di orde di ignoranti incivili. Gente che non sa riconoscere la propria identità nei simboli più preziosi della nostra storia. La Villa Vecchia è l’incarnazione del deterioramento dell’architrave sociale che poggia sul pilastro del rapporto diritti-doveri. Del resto, in questi anni i processi involutivi e declinanti stanno manifestando chiaramente i loro devastanti effetti sui preziosi arredi che rendono unica e suggestiva Cosenza. C’è chi si diverte con poco cercando lo svago attraverso la devastazione. Trentamila metri quadrati sotto l’assedio giornaliero dei nuovi barbari che non hanno rispetto per la memoria collettiva. Gente senza arte, né parte.

Il sindaco Caruso sul posto

«Veri e propri delinquenti che prendono gusto a distruggere il nostro patrimonio pubblico prendendo spesso di mira i simboli preziosi della nostra storia ed i luoghi del cuore della nostra appartenenza alla città. Da cosentino, prima che da sindaco, sono offeso ed arrabbiato per gli atti di inusitato vandalismo che sono stati perpetrati nella nostra amata e bellissima Villa Vecchia. Sporcizia sparsa ovunque, interi tratti di staccionata divelta e distrutta, lampioni rotti ecc. Un vero e proprio sterminio che mi lascia profondamente amareggiato perché, onestamente, nulla può un amministratore verso un grado così elevato di inciviltà e barbarie».
Franz Caruso non l’ha presa bene. E nel sopralluogo all’interno dello storico polmone verde della città ha denunciato «l’opera distruttiva ai danni di uno dei beni storici ed ambientali più importanti della città dei Bruzi e punto di riferimento per l’intera area urbana, che è stata realizzata su un giardino del 1600. Cosa passi per la testa di queste persone che, rispetto allo scempio compiuto, definirle tali è un vero e proprio eufemismo, non saprei proprio immaginare. Questo gusto macabro per la distruzione, questa rabbia incontrollata, questa inciviltà diffusa che mortifica ed umilia la nostra intera comunità deve essere fermata. Non possiamo arrenderci ad essa. Abbiamo aumentato la sorveglianza del perimetro urbano utilizzando quanto più possibile i pochi vigili che ha a disposizione la polizia municipale, stiamo ripristinando il sistema di video sorveglianza ed ottenuto nuovi finanziamenti per implementarlo in maniera considerevole ma, evidentemente, il problema è più esteso e più grave di quanto si possa immaginare».

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