Nei giorni scorsi a Cosenza una tragedia è stata evitata all'ospedale civile dell'Annunziata grazie alla pronta reazione di un agente di polizia. Una donna trentenne stava per compiere un gesto estremo, tentando il suicidio lanciandosi da una ringhiera all'altezza della mensa dell'ospedale. Ma a distanza di pochi giorni riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino Oscar Marincolo, il quale sostiene di essere stato lui a salvare la donna. "Vorrei fare chiarezza su come sono andati i fatti - scrive Marincolo - non perchè me ne voglia prendere i meriti ma perchè per etica personale è giusto dire sempre la verità. Erano circa le 13.30, stavo per finire il mio turno di lavoro e mi trovavo con alcuni colleghi all'esterno degli uffici della COOPSERVICE avviamento lavoro, quando alzai la testa e vidi una signora che stava in bilico su un cornicione sovrastante lo stabile. Corsi senza pensarci un solo istante dalla signora la quale minacciava di buttarsi giù, inizai a parlarle, era fuori di se, le dissi che l'avrei portata a mangiare un gelato, riuscii a calmarla e mi diede la mano e con l'altra l'afferrai. Una volta conquistata la sua fiducia prosegue il racconto di Marincolo - riuscii ad allontanarla dal cornicione e portarla in sicurezza (tutto questo da soli io e la signora). Nel frattempo a seguito di una telefonata, arrivò mia moglie con tre sanitari del reparto dove lei presta quotidianamente servizio, e che dovevano iniziare a breve il loro turno di lavoro. Corsero immediatamente, aiutandomi a fare scavalcare la signora dalla ringhiera. Sollevato dal timore che la signora potesse portare a termine il folle gesto - conclude Marincolo - mi allontanai e l'affidai ai sanitari intervenuti sul posto, che con mia moglie, e scortati da una guardia giurata la condussero in pronto soccorso".