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Palazzetto dello sport di Rende inagibile, associazioni contro il Comune

Cinque gruppi sportivi contestano le scelte fatte dalla triade commissariale. La polemica è scoppiata per la concessione della struttura in occasione dei campionati nazionali di scherma under 23

Non c'è pace, evidentemente, per il Palazzetto dello Sport di Rende. In attesa della ipotetica riapertura e dei tempi tecnici per cui il Comune, su imput dei commissari, si è impegnato in tal senso esplode un’altra polemica. Il 5 dicembre del 2023 hanno rescisso il contratto di gestione con le cinque associazioni sportive che usufruivano del Palazzetto dello sport di via Parigi.
“Le associazioni si trovavano così costrette, dall’oggi al domani, a cessare le attività sportive in virtù di quella deliberazione – la numero 220 – adottata anche in ragione di una presunta inagibilità della struttura. Vana risultava poi la richiesta delle associazioni, inoltrata sempre ai commissari, di poter proseguire le attività che coinvolgono circa 500 tesserati, per lo più bambini e adolescenti. Tutto ciò, paradossalmente, proprio nell’anno in cui Rende è stata proclamata città europea dello sport”, affermano in una nota le associazioni Area Brutia Volley Team S.S.D.R.L., ASD Città di Acri C5, ASD Cosenza Volley Club, ASD Micromega Basket, ASD Pallavolo Milani.
Perché proprio ora? Perché dal 25 al 28 aprile il Palazzetto in questione ospiterà il campionato nazionale di scherma under 23, e dal 30 maggio al 2 giugno le finali nazionali di ginnastica ritmica. Le associazioni non ci stanno e attaccano.
“Per quanto a nostra conoscenza non è stato risolto il problema dell’agibilità che pur aveva giustificato, tra le altre ragioni addotte, la rescissione della concessione. Non riusciamo a comprendere – aggiungono – come la struttura possa ospitare, oggi, un evento nazionale di tale portata e, di contro, sia stato inibito l’utilizzo alle nostre associazioni per allenamenti e gare. Per i comuni cittadini, atleti, ragazzi e bambini si tratta di un vero e proprio mistero al quale noi non sappiamo dare risposta; speriamo la risposta possa provenire dalla Pubblica amministrazione che i diritti dei cittadini dovrebbe garantire e tutelare”.

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