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“Ciao calabresi, a presto”: Mattarella completa la visita nel Cosentino. Le due immagini che porteremo sempre con noi

Quando la fuoriserie presidenziale, con tanto di tricolore e stendardo formato bandierina ai lati del cofano, lascia lo stabilimento della Granarolo - direzione Lamezia - è come se d'un tratto qualcuno avesse spento le luci della Festa. Perché quando il Capo dello Stato passa da qualche parte lascia il suo “profumo”, intenso, di credibilità. Ecco perché è un giorno di Festa con la F maiuscola. Sergio Mattarella dispensa serenità, anche in una terra maledetta ben al di là della solita retorica che, a certe latitudini, assurge a unica verità possibile. Ma c'è dell'altro. Da vedere, da apprezzare, da esportare. Come le esperienze della Gias di Mongrassano e della Granarolo di Castrovillari che hanno fatto (rispettivamente) dei surgelati e dei prodotti caseari un must al Meridione (ma non solo). Idee e qualità che sfidano le ristrettezze economiche e il pregiudizio, imponendosi proprio là dove si pensa che il terreno non sia fertile per niente. E invece c'è speranza ben al di là dell'altra retorica - stavolta quella istituzionale - che aleggia nel giorno dell'arrivo di Mattarella. Tutti si aggrappano mani e piedi alle due best practice, perché le altre realtà galleggiano, si arrangiano. Alcune affondano. Piccole e medie imprese strozzate dalla crisi dei tempi, costrette a chiudere al ritmo di 32 al giorno. Eppure, il Presidente con la P maiuscola è presente in Calabria. Stringe mani, incassa sorrisi e rassicurazioni. Visita le strutture e si ferma a parlare con i dipendenti.

Ed eccola la prima foto (momento carpito dal fotografo Franco Arena) che custodiremo per sempre a futura memoria della mattinata in cui il Capo dello Stato ha dato una carezza alla Calabria: Mattarella in mezzo ai lavoratori della Granarolo; ognuno con la propria divisa di ordinanza. E per un momento l'abito presidenziale, in una sorta di Livella moderna, si mescola alle tute da lavoro: non sembra esserci sproporzione, tutto è armonico. Già, armonico come l'Inno di Mameli intonato dal coro di alunne e alunni dell'Istituto Comprensivo di Lauropoli, frazione di Cassano, che un giorno racconteranno di averlo visto davvero il Presidente. Di aver cantato per lui. Di essersi inebrianti del suo profumo di credibilità sprigionato nell'aria in un giorno di Festa.

 

 

 

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