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Con l’azzardo non si gioca, i ragazzi del Cosentino chiedono aiuto

S’è concluso il tour del camper antigap messo in moto grazie al progetto “A carte scoperte”

Ultima tappa a San Lucido. È stato concluso nei giorni scorsi nel centro della costa tirrenica il tour antigap previsto all’interno del progetto “A carte scoperte” sostenuto dalla Fondazione con il sud assieme a varie realtà del terzo settore. In città ne è responsabile il Centro di solidarietà “Il Delfino”.
Il camper con a bordo gli esperti si è fermato in vari centri della provincia per sensibilizzare sui temi legati al gioco d’azzardo patologico. Inoltre sono state fornite informazioni dettagliate su tutti i servizi gratuiti attivati nell’ambito di questo percorso che prevedono anche la presa in carico e cura dei soggetti dipendenti, sia attraverso i centri specializzati gap che attraverso la piattaforma online lultimapuntata.it.
Nel Cosentino i dati relativi al 2022 raccontano che i giocatori patologici sono maschi (95%) e la fascia d’età più ferita va dai 4 ai 44 anni (34%), seguita da 50-54 anni (33%), 20-24 (22%) e 60-64 anni (11%). Il 55% è laureato, il 36% ha il diploma e il 9% la licenza elementare. Operai il 46%, gli impiegati il 27%, i pensionati e gli imprenditori sono il 9%. Il 78% è occupato stabilmente (almeno lo era), l’11 sono sia gli studenti che i disoccupati. I giochi più diffusi sono le slot machine (alle quali giocano sia uomini che donne), seguite dalle lotterie istantanee (anche qua il dato è uguale per ambedue i generi) e dalle scommesse sportive (dato espressamente maschile). Nel 2021 in Calabria sono stati giocati 4 miliardi di euro, 600 milioni nel Cosentino.

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