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Scuola a Cosenza e provincia, sul rilancio pesano i ritardi

La povertà educativa resta un nervo scoperto nel Cosentino: sempre alto il tasso di dispersione implicita. Competenze digitali: la Calabria è ultima e Cosenza va male con le aule informatiche

Una cicatrice che s’allarga in mezzo ai declivi scavati dalle storiche disuguaglianze. Il Nord è sempre più vigoroso e gravido di opportunità, corre e si rafforza nei report periodici. E, poi, c’è il Sud, in particolare quello che comincia dopo Napoli, dove la terra è, ovunque, incrinata e rotola in fretta verso l’abisso. Visto da qui, il resto del paese sembra lontano, nella sanità, nei trasporti, nei servizi essenziali in genere. Qui tutto diventa straordinario, persino una visita medica ottenuta in tempi accettabili. E sembra un miracolo trovare una scuola in cui funzioni l’aula informatica. Secondo l’ultimo studio della fondazione “Openpolis” #conibambini “L’uso consapevole di internet e le competenze digitali nelle scuole”, su dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, Cosenza, col 3,8%, è ultima in Italia nel rapporto tra aule informatiche e numero di edifici scolastici statali, anche se pesa l’elevatissima quota di edifici per i quali questa informazione non è disponibile. Il rapporto Bes dell’Istat, invece, inchioda tutta la Calabria all’ultimo posto nella graduatoria nazionale delle “competenze digitali almeno di base” con un 32,2% (un valore che risulta evidentemente insufficiente nell’era governata dall’intelligenza artificiale).

L’Autonomia differenziata

C’è un tema che è stato volutamente imboscato sotto il tappeto di questa campagna elettorale per consentire ai cacciatori di preferenze di riempire di promesse europee questa terra. Una terra dove la normalità diventa una improvvisa vampata di benessere per chi è abituato a fare i conti con l’emergenza di tutti i giorni. Ma l’illusione è tempo determinato: dal 10 giugno, il Regionalismo verrà riportato al centro del dibattito politico. Proveranno a riempire di concetti il disegno che, per adesso, rimanda costantemente a quel senso di solitudine compatibile con l’essenza della vita quotidiana che siamo abituati a sperimentare qui, nel Sud del Sud dell’Italia. Il progetto di Federalismo finirà per svuotare il Cosentino e la Calabria che, tra denatalità e fuga dei cervelli, perdono quote di popolazione più che altrove. Del resto, queste sono terre a cui resta ben poco da offrire ai suoi giovani. Qui si smette di sognare quando ci si rende conto dell’esistenza di intollerabili differenze sociali che si trasformano in muri. E l’unico modo per accorciare le distanze con l’altra Italia, quella del Nord che tiene il passo dell’Europa, è partire, allontanarsi per sempre dalle difficoltà nostrane, seguendo rotte controcorrente per evitare la tempesta della rassegnazione. Alcuni giovani lo fanno dopo il diploma, altri dopo la laurea. È così che l’Autonomia differenziata farà calare il sipario su questa porzione di Europa che appare unita solo quando c’è da chiedere sacrifici e consensi elettorali.

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