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Luigi Galizia si nascondeva con la fidanzata a Sala Consilina, preso l'autore della strage del cimitero di San Lorenzo del Vallo

Un rifugio in Campania. Era nascosto in un appartamento del centro storico di Sala Consilina Luigi Galizia, 42 anni, l'ergastolano condannato per la strage avvenuta il 30 ottobre del 2016 nel cimitero di San Lorenzo del Vallo. L'uomo ha ucciso in quell'occasione Edda Costabile 77anni e la figlia Maria Ida Attanasio, 56, rispettivamente madre e sorella dell'immobiliarista Franco Attanasio che nell'aprile di quello stesso anno aveva assassinato il fratello dell'ergastolano, Damiano, in un appartamento di Rende. Luigi Galizia era latitante dal 7 dicembre 2023.

Galizia è stato arrestato grazie alle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di San Marco Argentano, diretti dal capitano Marco Arezzini. Al momento del blitz, il latitante era disarmato e non ha opposto resistenza. Il proprietario della casa in cui è stato scovato era ignaro di chi fosse realmente perché l'immobile era stato preso in locazione mediante interposta persona. Al momento dell'irruzione dei carabinieri guidata dal comandante del preparto operativo di Cosenza, Dario Pini, c'era la fidanzata di Galizia, Debora La Greca. È proprio seguendo la donna che gli investigatori sono arrivati al pluriomicida.

La condanna

L'ergastolano era stato condannato alla massima pena in primo e secondo grado poi la Cassazione aveva annullato la condanna disponendo un nuovo processo di appello conclusosi allo stesso modo. La pena era diventata definitiva per effetto della decisione assunta dalla Corte di legittimità nel dicembre dello scorso anno. Galizia, che nel frattempo era stato scarcerato, era riuscito a dileguarsi. Il blitz di stamane è stato coordinato dal comandante provinciale dell'Arma di Cosenza, il colonnello Agatino Saverio Spoto.

La mancata confessione e il ruolo di Attanasio

L'ergastolano non ha mai confessato il duplice omicidio. Franco Attanasio, autore dell'omicidio di Damiano Galizia, fece ritrovare il cadavere della vittima il primo maggio del 2016, cinque giorni dopo il delitto. in precedenza Attanasio aveva fatto scoprire alla polizia un enorme arsenale nascosto all'interno di un box del quale Damiano Galizia aveva la disponibilità. Non si è mai scoperto a quale clan appartenessero le armi.

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