Nuovo tratto Sibari-Rossano della Statale 106: sono quasi cinquecento le particelle da espropriare per oltre mille proprietari terrieri. Nella giornata di ieri Anas, con una missiva inviata ai comuni di Cassano All’Ionio e Corigliano Rossano, ha comunicato ufficialmente l’elenco degli espropri da effettuare per la costruzione della nuova arteria che ammodernerà anche il tratto a sud di Sibari.
Le particelle riguardanti i terreni espropriati saranno, precisamente, trecentouno a Corigliano Rossano e centottantanove a Cassano. Una nota, quella di Anas, che ha riacceso l’attenzione sulle polemiche che già erano scoppiate nelle scorse settimane.
Una protesta, questa in merito agli espropri, che non dovrebbe sortire nessun effetto visto che l’ingegnere Silvio Canalella, responsabile delle nuove opere di Anas Calabria, aveva già bollato gli attacchi come strumentali spiegando, allo stesso tempo, come l’interesse pubblico avrebbe avuto la prevalenza sia sull’interesse dei privati sia su quello delle pubbliche amministrazioni e sui loro pareri.
Nonostante l’importanza strategica per il traffico regionale, infatti, il progetto era stato già oggetto di contestazioni sia da parte di coloro che rischiano l’esproprio dei propri terreni, sia da parte di alcune associazioni (e in particolare pure dall’amministrazione comunale di Corigliano-Rossano) che hanno mosso critiche ad una parte del progetto.
Anas, ancora, ha fatto anche sapere che le procedure espropriative sono attualmente gestite in conformità con il decreto 327 del 2001. In particolare, a Corigliano, si prevedono possibili tensioni con i proprietari terrieri. Tuttavia, Canalella ha anche rassicurato sul fatto che l’iter procedurale è stato impeccabile, seguendo tutte le normative vigenti sugli appalti pubblici e sulla conferenza dei servizi. Infine, sulla possibilità di un blocco del progetto, Canalella si è espresso con cautela, sottolineando che eventuali ricorsi saranno trattati secondo le procedure amministrative stabilite.
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