Durante l’estate pesa ancora di più il ko dell’Oncologia pediatrica all’“Annunziata”. Perché proprio la stagione calda, «storicamente e statisticamente, era il periodo dell’anno in cui si registra il numero maggiore di diagnosi di malattia tumorale. Non c’è una spiegazione scientifica. Probabilmente era dovuto al fatto di una maggiore attenzione nei confronti dei piccoli dato che la famiglia, grazie alle vacanze, stava più ore insieme rispetto agli altri periodi dell’anno». Lo sottolinea Franco De Maria, direttore dell’associazione “Gianmarco De Maria” che da oltre vent’anni è al fianco delle famiglie e dei piccoli feriti da una patologia oncologica.
“Annunziata” cruciale
«L’oncologia pediatrica cosentina – aggiunge Franco De Maria – diventava quindi un punto di riferimento importante per l’approccio alla malattia, dalla diagnosi alla cura o, eventualmente, al trasferimento verso centri specialistici. Ma lo era anche per le famiglie calabresi di “ritorno” e per i tanti turisti che affollavano le spiagge e le montagne calabresi, per la somministrazione di terapie da fare solo in ambiente ospedaliero, per la pulizia di un catetere venoso centrale, per esami di routine. Guardo con nostalgia ai tempi che furono e con tristezza a quelli attuali. Perché i dati non sono cambiati, le diagnosi arrivano così come i turisti e non riusciamo più a dare le risposte che invece i nostri bambini, i nostri figli, meriterebbero. Vorremmo tanto andare in vacanza anche noi, chiudere la casa accoglienza, dire ai volontari “ci vediamo a settembre”, ma purtroppo non è possibile».
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