Mare sporco praticamente quasi a riva della cittadina “Bandiera Blu” del Tirreno cosentino. Le segnalazioni di chiazze maleodoranti e marroni giungono da cittadini e turisti. Monta la protesta a Diamante ma anche in quei centri dove in piena stagione estiva l’inquinamento continua a rappresentarsi: un problema che non può essere sottovalutato.
In ogni caso questo primo scorcio di stagione è stato caratterizzato da meno segnalazioni sui social e in particolare su “Mare Pulito”, l’associazione che si occupa di fare da collante tra Regione e cittadini, così come ci sono meno lamentele e naturalmente meno chiazze marroni. Le maleodoranti chiazze sono un fenomeno meno frequente anche se bisogna prendere atto come i controlli capillari che già da luglio sono stati attivati su tutto il litorale sono serviti da deterrente a coloro i quali per anni hanno scaricato di tutto nelle acque marine. Una delle battaglie che in particolare il governatore della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha privilegiato è stata difatti quella contro la maladepurazione. E i risultati a quanto pare adesso si stanno vendendo. Un’altra nota positiva è che sono tornati in azione per il secondo anno consecutivo i battelli Pelikan. Imbarcazioni che sono dotate di droni per la sorveglianza e la rilevazione di rifiuti galleggianti in mare, Rov sottomarini per scannerizzare i fondali e geo referenziare i rifiuti, sonde parametriche per monitorare la salubrità delle acque in tempo reale e kit antinquinamento per schiume, idrocarburi, sostanze grasse e oleose in superficie e semi sommerse.
Il mare è sporco, turisti e residenti sono indignati a Diamante
Malgrado l’ottenimento della “Bandiera blu”. Monta la protesta a causa delle chiazze marroni
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