Distrutti oltre duecento ettari di bosco e macchia mediterranea, ma anche beni immobili e uliveti di privati cittadini.
È un bilancio pesante, infatti, quello che emerge dai roghi che si sono consumati nello scorso week end. Il conto poteva essere sicuramente molto più salato se i Canadair non avessero operato insieme agli elicotteri di Calabria Verde, ai Vigili del fuoco e ai volontari della Regione. Tutto per circoscrivere i termini di un vero e proprio disastro ambientale.
Non è escluso, infatti, che la magistratura inquirente possa richiedere una misura cautelare molto ferrea a carico del presunto responsabile, poiché sono andate in fumo pinete comunali ma, come successo a Cerasulo o in Via Martini, uliveti di privati cittadini. Allo stato si sta lavorando per stabilire l'area di partenza del fuoco. I Carabinieri forestali del Nucleo di Castrovillari hanno già iniziato tutta l'attività d'indagine per risalire ai punti di innesco, applicando, in particolare, il metodo delle evidenze fisiche (Mef) che permette di ricostruire l'evoluzione dell'incendio attraverso le tracce percettibili o segni che la propagazione del fuoco ha lasciato sulla vegetazione e nel mezzo fisico.
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