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Paura in centro a Cosenza, bambina di 6 anni investita da un monopattino. La madre: “Niente scuse, ma risate e offese”

Avranno avuto al massimo 14 anni, ed è questo ciò che sconvolge di più in tutta questa storia. Più del divieto di transito disatteso, più del fatto di aver investito una bambina senza neanche aver chiesto scusa. Sono stati momenti terribili per la signora Maria Teresa Lauria, che ieri sera, col cuore in gola, ha redarguito due ragazzini sul monopattino. Il motivo? Hanno urtato una bambina di sei anni - sua figlia - lungo l'isola pedonale (interdetta ai mezzi) di Cosenza. Non solo, quando la mamma della piccola ha fatto notare ai due che avevano rischiato di combinare un guaio bello grosso, per tutta risposta, è stata anche offesa. Un bruttissimo episodio che la donna ha testimoniato sul proprio profilo Facebook.

Il post della madre

«Hanno investito su corso Mazzini, con un monopattino, mia figlia di sei anni. Sul mezzo c’erano due ragazzetti di circa 14 anni che non hanno avuto neanche la delicatezza di chiedere scusa o sincerarsi che la bambina non si fosse fatta male! Hanno iniziato a ridacchiare e dire che la bambina era sbucata dal nulla e che loro stavano andando via. Quando abbiamo fatto notare loro che non potevano andare sul monopattino su corso Mazzini, loro hanno iniziato a dire volgarità contro di noi mentre salivano ( sempre sul monopattino) su via Arabia. Da mamma sono davvero sconcertata che un ragazzino non si mortifichi davanti a nulla, né tantomeno abbia la sensibilità di ammettere di aver sbagliato, ma, anzi, pretenda la ragione quando evidentemente non la ha. Da cittadina penso sia ancora più sconfortante non sentirsi al sicuro neanche in un area pedonale perché non ci sono controlli e aspettiamo che il buonsenso guidi l’animo di ognuno di noi! Per fortuna mia figlia si è solo spaventata, ha qualche livido e graffio ma sarebbe potuta andare diversamente! Da mamma e da cittadina spero che ognuno “lavori” affinché crescano figli (cittadini) migliori! Spero che il messaggio arrivi anche al sindaco o a chi di dovere affinché non si ripetano più questi episodi».
 

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