Perso il nuovo ospedale, Palazzo dei Bruzi ha già pensato a un piano “B”. Anzi, “R”. Un piano di rigenerazione urbana che prevede la realizzazione di un hotel nell’area di via Popilia-Vaglio Lise. Ma non un normale hotel, sia chiaro. In una città che lamenta una storica carenza di strutture ricettive e di posti letto per turisti, ecco la novità: un residence turistico-alberghiero, un fungo di cemento, alto poco meno di 50 metri, che sboccerà in una delle periferie sociali di Cosenza. Quindi, niente più “turismo della salute” – destinato a spostarsi, inevitabilmente, verso Rende –, Palazzo dei Bruzi ha scelto per il rilancio di via Popilia-Vaglio Lise una nuova e intrigante offerta, declinata secondo la “luxury hospitality”. Già, perché, presto le ruspe cominceranno a scavare per la costruzione del residence che sarà composto da 60 moduli abitativi destinati a una clientela “scelta”, secondo il modello delle strutture luxury a 5 stelle americane. E, poi, ci sarà una palestra, un grande parcheggio interrato, dei negozi e, persino, una nursery.
Il Comune ha fretta. E così, il progetto sarà portato, in mattinata, a conoscenza della Commissione urbanistica prima del voto in Consiglio comunale che dovrebbe esserci già nel pomeriggio.
Il condizionale è d’obbligo dal momento che il punto costituisce una integrazione all’ordine del giorno già cristallizzato. Una prassi divenuta consuetudine, ormai, come ha fatto rilevare ieri, in Commissione Bilancio, il consigliere d’opposizione, Francesco Luberto. «Purtroppo, ancora una volta, si ricorre al metodo dell’integrazione dell’ordine del giorno con argomenti che le Commissioni non hanno avuto il tempo di esaminare. Su cosa esprimere il voto, allora? Perché non rinviarne la discussione in aula, soprattutto per quei punti che non sono certamente urgenti, e consentire alle Commissioni di fare il proprio lavoro. Personalmente, ritengo che questo modus operandi costituisca una procedura mortificante verso il Consiglio comunale e, soprattutto, verso i consiglieri comunali di maggioranza che dovranno votare il punto». Una parabola che si applicherebbe sostanzialmente da tempo «in almeno il 60% delle sedute è stato portato un ordine del giorno integrato rispetto a quello concordato in conferenza dei capigruppo». Umore nero anche tra i rappresentanti dell’area di governo tanto che, alla fine, il presidente dell’organismo, Gianfranco Tinto, ha accolto la decisione di non passare ai voti il punto (procedure di assegnazione di strutture comunali-atto di indirizzo per la giunta comunale) a causa delle numerose pregiudiziali.
È probabile che questa mattina, in Commissione urbanistica, guidata da Francesco Turco, saranno sollevate le medesime obiezioni relative alla mancata opportunità di approfondire i due argomenti che, nel pomeriggio, dovranno essere votati in aula: progetto per la realizzazione di due edifici con destinazione residenziale inseriti nel Piano particolareggiato “Muoio”, e, appunto, il luxury hotel che sorgerà in via Popilia, dalle parti dello svincolo con la Statale 107. Il percorso di rigenerazione urbana scelto da Palazzo dei Bruzi non prevede il recupero del patrimonio edilizio esistente (le strutture degradate saranno demolite). Nell’area del nuovo complesso turistico saranno realizzate aree verdi, sistemati marciapiedi e illuminazione pubblica. Un progetto che, evidentemente, Palazzo dei Bruzi ha urgenza di realizzare. Da qui, la necessità di integrarne il contenuto nell’ordine del giorno per incassarne l’approvazione. Un voto che, secondo l’opposizione, però, arriverebbe al buio.
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