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Sanità a Cosenza, dalla firma all’addio tutto in 7 giorni: i retroscena del clamoroso rifiuto del primario Rocco Di Leo

Dal “Re Sole al re nudo”. Di Rocco Antonio Mario Di Leo, primario, per quattro settimane, in pectore del Pronto soccorso dell’Annunziata, resta una scia appannata, un tratto sfumato di matita nella storia dell’ospedale civile. Un ricordo che si riduce a un paio di sopralluoghi nel reparto di Emergenza-urgenza per conoscere ambienti e personale, per indicare le taglie dei camici e delle divise da indossare, per la firma sul contratto che risale a lunedì 23 settembre. La parabola del nuovo primario, in fin dei conti, è un classico della storia che innalza e polverizza regimi. La sua ascesa è cominciata da una intesa telefonica. Era il terzo e ultimo di una selezione risalente al 22 febbraio del 2022 e dopo la resa dei primi due della graduatoria (Pietro Scrivano e Lorenzo Domenico Urso), la poltrona “bollente” della prima linea dell’Hub sarebbe dovuta andare, di diritto, al terzo. Di Leo, appunto.
La disponibilità era stata immediata, quindi, l’accordo con la firma e, persino, la smentita su un ritorno di fiamma con la promessa rinnovata di amore eterno a Cosenza. La Ugl di Matera (onore al merito), però, era sicura che si trattasse di un bluff anche se Di Leo si affrettò a negare davanti all’evidenza dei particolari. Due giorni dopo, però, il primario ha smentito se stesso, con una lettera di rinuncia, «per ragioni sentimentali», inviata all’Annunziata. Poche righe per motivare il clamoroso rifiuto. E il leader dell’Ugl di Matera, Pino Giordano, l’uomo che aveva anticipato la retromarcia di Di Leo, ha celebrato l’evento: «È un giorno buono per la sanità lucana quello in cui si apprende in via definitiva che il dottor Rocco Di Leo continuerà e raddoppierà il suo lavoro presso l’ospedale di Policoro in provincia di Matera. Ammesso che abbia mai pensato di non farlo più. Ne beneficeranno i cittadini e i pazienti. Lo stesso giorno però deve essere anche usato per fare chiarezza una volta per tutte. Perché da Cosenza si è fatto di tutto per intorbidire le acque, confondere idee e certezze, in un certo senso anche provando a macchiare il profilo dell’ottimo professionista Di Leo?».
Dall’Annunziata, nessuna risposta, nessuna polemica con l’Azienda sanitaria di Matera che ha rivisto il rapporto con Di Leo affidandogli un reparto “rinforzato” dall’accorpamento della prima linea con Medicina d’urgenza.

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