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Rinuncia Baker Hughes a Corigliano Rossano, Stasi: “Non si confondano discussione politica e iter amministrativo”

Flavio Stasi

«Non si faccia confusione tra quella che è una importante discussione politica e ciò che attiene invece agli iter amministrativi, che non attengono alla discrezione degli amministratori. Da questo punto di vista, come ho sottolineato altre volte, il tema della non conformità urbanistica, in assenza di pianificazione portuale, non è di carattere politico ma strettamente amministrativo e non può essere eluso da alcun ufficio: si tratta di norme che possono essere commentate, ma che si devono rispettare». Lo afferma, in una nota, il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, in relazione alla rinuncia da parte di Baker Hughes a realizzare il sito industriale che aveva progettato nel porto della città della provincia di Cosenza.
"Politicamente, invece, ora è ancor più stringente - aggiunge Stasi - ragionare sul perché, a trent'anni dall’approvazione della legge 84 del 1994, il nostro porto sia ancora sprovvisto di pianificazione urbanistica ed è improcrastinabile condividere al più presto un Piano regolatore portuale, senza il quale il nostro territorio non potrà che perdere investimenti. È necessario, inoltre, che si sappia che l’Autorità di sistema portuale ha emesso un provvedimento di autorizzazione unica ai sensi della Zes, che risulta valida a tutti gli effetti. Anche in questo caso l’Amministrazione comunale non poteva non rilevare, e lo ha fatto più volte prima di essere costretta a proporre ricorso al capo dello stato, che per tale autorizzazione non è mai stata convocata un’apposita Conferenza dei servizi. Proprio per evitare un atteggiamento ostruzionistico nei confronti dell’investimento, il Comune non ha richiesto alcuna sospensiva: il ricorso, dunque, seppur sembra abbia avuto degli incredibili effetti psicologici, non ha implicato alcuna perdita di tempo. Ecco perché l’autorizzazione è valida. In questo contesto, l’Amministrazione avrebbe potuto intervenire esclusivamente se fosse stata convocata una nuova conferenza dei servizi per una nuova autorizzazione. Sinceramente da mesi, cioè da quando è iniziato questo dibattito, ci chiediamo perché questo non sia stato ancora fatto. Mancanza di volontà? Sotto il profilo amministrativo questa è la situazione: cristallina».

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