L’altra inchiesta. La Procura di Salerno ha chiuso la seconda parte dell’indagine avviata per far luce sula presunta dazione di denaro fatta all’ex presidente della Corte di appello di Catanzaro, Marco Petrini, per “aggiustare” un processo di mafia. Il magistrato, reo confesso, è stato condannato lo scorso anno insieme con l’avvocato cosentino Marcello Manna, già presidente della Camera penale ed ex sindaco di Rende, a due anni e 8 mesi di reclusione. La sentenza del Gup di Salerno, Carla De Filippo, è stata appellata sia dai pubblici ministeri che dalle difese degli imputati. In attesa della fissazione del dibattimento di seconda istanza, la magistratura inquirente della città campana, guidata da Giuseppe Borrelli, ha fatto notificare un avviso di chiusura delle indaginj preliminari ad altre quattro persone. Il documento, che ha valore di avviso di garanzia, è stato firmato dal procuratore Borrelli e dal pubblico ministero Francesca Fittipaldi.
Gl’indagati sono: Roberto Porcaro, esponente di spicco della criminalità cosentina ed ex “dichiarante” (difeso dall’avvocato Mario Scarpelli); Rosanna Garofalo, 57 anni ex moglie del boss Francesco Patitucci, 63 anni, destinatario a sua volta dell’«avviso» (entrambi sono difesi dall’avvocato Gianluca Garritano) e l’avvocato Luigi Gullo (difeso dall’avvocato Michele Tedesco).
La magistratura inquirente sostiene che Roberto Porcaro, Rosanna Garofalo, Luigi Gullo e Francesco Patitucci avrebbero concorso tra loro (e con Manna e Petrini già giudicati separatamente) alla corruzione del giudice Petrini onde ottenere in appello l’assoluzione di Patitucci dall’accusa di concorso, nella veste di mandante, nell’omicidio di Luca Bruni, “reggente” dell’omonima famiglia cosentina assassinato nel gennaio del 2012 a Rende.
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