«Si a investimenti nel porto a partire dalla Baker Hughes, ma pensiamo anche al decollo del distretto ittico di Schiavonea». È quanto sostiene il Comitato Pescatori Calabria che interviene sulla vicenda dell’investimento e successiva rinuncia da parte di Baker Hughes nel porto di Corigliano. «Non vi è dubbio che, forse, è sfumata l'ennesima opportunità di sviluppo di un porto che ha avviato l’iter della costruzione 57 anni fa. Nell’attesa di un ripensamento della Baker Hughes, vorremmo ricordare che al porto del “vuoto e del silenzio”, in tutti questi decenni, hanno dato dignità i pescatori di Schiavonea che sono stati protagonisti, con le loro micro-imprese di pesca a conduzione famigliare, per la quasi totalità, della trasformazione (pur in presenza di “uno sviluppo spontaneo”) di gran parte della flotta artigianale in una moderna flotta peschereccia capace di incidere notevolmente sull’economia locale con la creazione di nuovi posti di lavoro e un reddito per gli equipaggi paragonabile ai lavoratori dell’industria». Lo rivendica il “Comitato Pescatori Calabria” per il tramite del presidente Savatore Martillotti, che aggiunge come i pescatori non volevano e non vogliono essere da intralcio all’eventuale sviluppo portuale «tant’è che nel lontano 2005 fu aperto un secondo varco per l’ingresso nella seconda darsena. Tuttavia, non si direbbe, ma siamo riusciti nell’impresa, tutta negativa, di creare le condizioni per un futuro alquanto incerto. Le responsabilità sono diverse e diffuse».
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