Il lamento del cielo fa paura. L’allerta arancione per rischio idraulico (con rovesci di forte intensità e attività elettrica, forti raffiche di vento e mareggiate su tutto il territorio regionale), prevista per oggi dalla Protezione civile, agita antiche preoccupazioni. Qui si teme la pioggia quando sgorga da nubi nere e gonfie di rabbia perché ha sempre portato la devastazione.
Tutto il Cosentino galleggia all’interno della zona rossa del rischio idrogeologico e a pericolosità di frana. Qui, ogni paese, ogni città, presenta una porzione variabile di territorio minacciata dalla natura “matrigna”, un pezzo di provincia che rischia di piegarsi per il dolore. Secondo il rapporto dell’Ispra (che è l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), la superficie a pericolosità da frana elevata o molto elevata in provincia di Cosenza copre 167,2 chilometri quadrati che corrisponde al 2,5% del totale (pari a 6.710 chilometri quadrati). In questa macchia rossa vivono complessivamente 27.067 residenti (che diventano più di 28mila potenzialmente presenti) in aree a pericolosità da frana molto elevata o elevata (complessivamente, quelli che vivono su territori instabili sono, invece, 62.891). L’11,7% delle persone minacciate dagli smottamenti sono ragazzi sotto i 15 anni, mentre il 23,2% sono, invece, over 65. Le famiglie che hanno accettato il rischio sono 11.404 mentre gli immobili costruiti su territori franosi sono 13.670. Il rapporto censisce anche le unità d’impresa nella mappa della pericolosità da frana. Nel Cosentino ce ne sono 1.114 a rischio elevato o molto elevato. E in zona rossa ci sono anche 140 dei 1.600 beni culturali presenti in tutta la provincia. Complessivamente, quelli a rischio frana sono 353.
Ma è la pericolosità delle acque che fa più paura con 77.299 cosentini (il 10,8% dei residenti) esposti a rischio idraulico elevato che diventano 80.354 se si considera uno scenario di media probabilità di alluvione. E c’è un’altra fetta di residenti quantificabile in 93.189 persone che si misurano quotidianamente con un rischio basso.
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