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Cosenza, il boss Roberto Porcaro accusato di essere il mandante dell'omicidio di Giuseppe Ruffolo

L'assassinio di Giuseppe Ruffolo avvenuto nel pomeriggio del 22 settembre 2011 nel pieno centro di Cosenza. La vittima venne assassinata con sette colpi di pistola

Roberto Porcaro

Omicidio. E' l'accusa contestata dalla Dda di Catanzaro, diretta da Vincenzo Capomolla, al boss ed ex "dichiarante" Roberto Porcaro, detenuto in regime di 41 bis del carcere di Terni e coinvolto in due maxiprocessi di 'ndrangheta istruiti dalle Dda di Catanzaro e Reggio Calabria.

L'uomo, difeso dall'avvocato Mario Scarpelli del foro di Cosenza, è accusato di aver ordinato l'assassinio di Giuseppe Ruffolo avvenuto nel pomeriggio del 22 settembre 2011 nel pieno centro di Cosenza. La vittima venne assassinata con sette colpi di pistola.

La Procura distrettuale ritiene che si sia trattato di un delitto deciso in un contesto prettamente mafioso, come avrebbero confermato in sede di interrogatorio numerosi collaboratori di giustizia. Per l’assassinio è già stato condannato in primo e secondo grado Massimiliano D’Elia (in appello è stata tuttavia esclusa l’aggravante mafiosa). All’uomo sono stati inflitti 17 anni di reclusione. Era stata peraltro la stessa Dda di Catanzaro a chiedere iniizialmente l’archiviazione per Roberto Porcaro, per poi riasprire le indagini nell'ambito della maxinchiesta "Reset". Stamane l'esecuzione del provvedimento restrittivo.

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