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La denuncia del vescovo di Cassano allo Jonio: «I sacramenti sono a rischio usura»

«Bloccherei tutti i sacramenti quando vengo a sapere che tante famiglie si rivolgono agli usurai per potere pagare battesimi, comunioni e matrimoni. Nel territorio della nostra diocesi i tassi usurai arrivano al 200% annuo e il 30% se non 35% di piccole imprese e cooperative sono usurate. Questo significa che almeno il 20% dei titolari sono solo dei prestanome».
Lo ha denunciato il vescovo di Cassano e vice presidente della Conferenza episcopale italiana, Francesco Savino, nel teatro comunale della cittadina sibarita in occasione del convegno “Educare all’uso responsabile del denaro per un futuro sostenibile” organizzato dalla fondazione antiusura “San Matteo apostolo”. Per cercare di porre un freno a questa deriva, monsignor Savino ha guardato dentro le sue mura, facendo appello a sacerdoti e catechisti affinché vigilino su certe derive che nulla hanno a che fare con la fede in Cristo.
Monsignor Savino non ha dimenticato il gioco d’azzardo che ferisce anche i più giovani, a cominciare dagli studenti, e spesso è compagno di merenda dell’usura. «In Calabria siamo riusciti a peggiorare una buona legge sul gioco d’azzardo che aumenta tra gli adolescenti come tra i preadolescenti e pure tra i pensionati, i quali sperano di riuscire ad avere qualche decina di euro in più. E sapete chi ci guadagna, vero?», ha chiesto retoricamente il numero due della Cei alla platea. «Esatto, ci guadagnano la ‘ndrangheta, cosa nostra, la camorra e la sacra corona unita. Ci guadagna la mafia».

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