Sit-in, sullo slargo dell’ospedale, che divide la città e la spacca in due: da una parte il centrosinistra che invoca una rinascita della sanità e dall’altra il centrodestra che amministra la “cosa” pubblica col sindaco Rosaria Succurro che ritiene la protesta una «strumentalizzazione» e dichiara che con il supporto del presidente Occhiuto «abbiamo rilanciato l’ospedale».
Insomma, un muro tra i due schieramenti che non parlano, né cercano una pur minima sintesi, soprattutto su una materia vitale come la sanità che dovrebbe unire tutti. Tra meriti e smentite si potrebbe andare avanti per ore. La vera verità è che a San Giovanni, come ormai un po’ ovunque, la sanità annaspa. Ma non da ora, poiché il declino ha avuto inizio da almeno 15 anni, quando il locale nosocomio ha iniziato a perdere servizi e personale.
Ieri la Cgil ha chiamato a raccolta la popolazione per dire che le cose devono cambiare e che a San Giovanni servizi e ospedale devono rinascere. Con testimoni che hanno raccontato le tante peripezie subite per una visita o un ricovero. Ma a smentire la Succurro è stata la segretaria cittadina della Cgil, Maria Grazia Cortese, che, punto per punto, ha evidenziato carenze sia nel nosocomio che nella Medicina Specialistica.
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