C’è un’aria d’arena e di mattanza nel mondo della sanità calabrese. Per la prima volta dopo anni, il sistema salute regionale non è più un luogo d’infamia e di vergogna. Il direttore generale di Agenas, presentando i dati sugli esiti in Italia, ha dedicato il cuore del suo ragionamento alle performance di Calabria e Sicilia non più “Cenerentole” della sanità nazionale. Ovviamente, Occhiuto l’ha presa benissimo perché è il riconoscimento del suo lavoro e delle sue scelte. E’ riuscito ad arrivare dove nessuno, prima di lui, era arrivato. Meno bene l’hanno presa i “nemici” politici del commissario-governatore. Nel centrosinistra c’è lotta contro le scelte del governo regionale. E lunedì mattina, alle 10,30, hanno convocato una conferenza stampa a Palazzo dei Bruzi per denunciare «lo stato disastroso in cui versa la sanità calabrese e il fallimento dell’amministrazione Occhiuto e del suo modello sanitario». Guideranno la fanfara il coordinatore della segreteria provinciale dem, Salvatore Giorno, il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Mazzuca, e Carlo Guccione, della direzione nazione del Pd, nonché segretario regionale del partito nel 2009, anno in cui la sanità calabrese toccava i suo punto più basso con un indebitamento mostruoso.
E mentre lunedì mattina in Municipio si proverà a demolire persino l’impianto Agenas con la tradizionale narrazione e l’invito al governatore a dimettersi, alla stessa ora, in un altro luogo della città, la sanità calabrese farà un altro passo in avanti grazie alla formidabile spinta dell’Unical. Nella Biblioteca della direzione medica dell’“Annunziata” il rettore, Nicola Leone, e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera accoglieranno i primi giovani iscritti alle cinque scuole di specializzazione di Medicina autorizzate dal Ministero all’Unical. La Calabria si muove contromano rispetto a ciò che sta accadendo in Italia. Mentre nel resto del Paese sono state chiuse ben 42 scuole di specializzazione, in Calabria e a Cosenza, in particolare, ne partono ben 5 fresche di conio.
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