La rete ferrata tra Alta Velocità ed erosione. La nuova linea se mai vedrà la luce in Calabria – considerata oggi la mancanza di fondi per il tratto a sud di Praia –, lascia aperti interrogativi sulla complessità di progettualità che dovrebbero essere collegate tra loro. E invece? Gli ostacoli di natura tecnica e finanziaria rischiano di far rimanere indietro la Calabria rispetto alle altre regioni d’Italia. Quelli tecnici hanno indotto Rfi ad abbandonare la linea interna (Praia-Tarsia-Cosenza) privilegiando quella costiera (Praia-Paola) e quindi a pensare un nuovo tracciato quasi in parallelo con l’esistente. Ma oggi c’è da pensare innanzitutto al presente. Se i fondi – che a quanto pare saranno dirottati – non arriveranno i treni per giungere da Salerno a Reggio Calabria si continuerà ad utilizzare l’attuale linea costiera. E pertanto ci sarà da correre ai ripari per mettere in sicurezza quel tracciato che sul Tirreno cosentino è insidiato dal mare.
Le situazioni più critiche sono a Paola, Fuscaldo, Guardia Piemontese e Bonifati. Ed è proprio in questi Comuni che si sono pensati quegli interventi volti a mitigare i rischi. Del resto in attesa che venga finanziato il tratto da Praia a Mare a Paola relativo all’alta velocità è ben chiaro che l’unica alternativa rimane il vecchio tracciato. Un tracciato che per la vicinanza alla linea costiera è chiaramente più a rischio rispetto al passato quando la lunghezza dell’arenile faceva dormire sonni tranquilli. Anche se con una serie di interventi in alcuni punti la situazione in questi ultimi anni è migliorata in altri – ancora in attesa di precise opere – i pericoli restano concreti.
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