Una piccola distrazione, la punta di un coltello che affonda nell’addome e poi la corsa verso due ospedali. Quella che sembrava un’ordinaria giornata di lavoro, si è trasformata in un vero e proprio incubo. Un’imprenditrice di Firmo ha rischiato la vita a causa di una ferita procuratasi mentre tagliava le focacce. Dall’infortunio all’emorragia interna che imperversava e che, probabilmente, l’avrebbe portata alla morte, la malcapitata cinquantenne ha atteso più di dodici ore prima di essere sottoposta ad un intervento chirurgico salvavita. «Spaventata e con una ferita sanguinante – racconta la donna arbëreshe – accompagnata da mio marito, sono subito corsa all’ospedale di Lungro, presidio che dista solo due chilometri dal luogo dove mi sono ferita. Nella struttura sanitaria di Lungro, oggi Casa della Salute, è presente solamente un pronto soccorso di primo livello. Il medico di guardia mi ha visitata, suturato la ferita e rimandata a casa nonostante avessi forti dolori addominali. Tornata a casa – continua l’imprenditrice di Firmo – i dolori sono diventati molto forti, lancinanti, insopportabili per cui ho deciso di farmi accompagnare al pronto soccorso dell’Ospedale di Castrovillari, distante da casa mia circa 25 chilometri. Sono arrivata verso le 19.30, mi hanno visitata, misurata la pressione, la saturazione, e fatti tutti gli accertamenti del caso.
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