Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

A Cosenza il carrello della spesa più pesante: frena il cibo, rincari nell’assistenza sociale

L’inflazione su base annua di ottobre (+1,1%) in città è la più alta della Calabria (media +0,9%). Negli ultimi dodici mesi la spesa delle famiglie è cresciuta di altre 195 euro. Alle stelle i prezzi degli alberghi: il pernottamento sale del 15,1% in un anno

Una persona fa la spesa in un supermercato di Milano, 30 settembre 2021. A novembre, l'inflazione accelera nuovamente registrando un +3,8% dei prezzi su base annua e "portandosi a un livello che non si registrava da settembre 2008". E' quanto rileva l'Istat nelle stime preliminari sottolineando anche che l'inflazione di fondo sale a livelli che non si vedevano da marzo 2013. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

L’inflazione ha trasformato le nostre case in luoghi freddi e silenziosi dove si campa alla giornata, da soli, sperando di riuscire ad andare avanti nonostante la folle corsa di gas, luce, cibo. E, sullo sfondo, lo spettro della fame. La vita in questa terra non si stanca di viaggiare dentro diagrammi incerti che seguono l’aritmia irregolare dell’algebra. Le ultime stime dell’Istat sul carovita nei territori ci lasciano sospesi su un crinale sabbioso da dove affiora quanto c’è di illusorio nei nostri sforzi e nelle nostre convulsioni. La lettura che viene fuori dall’elaborazione curata dagli esperti dell’Unione nazionale consumatori mostra un indice medio dei prezzi al consumo in Calabria che cresce lentamente fermandosi a +0,9% e pareggia perfettamente quello della media nazionale. Cosenza, come al solito, è la città più cara di questa regione. Il suo tasso di inflazione +1,1% su base annua (che le valgono il 43.mo della graduatoria nazionale) mentre Catanzaro (+0,9) e Reggio (+0,8) si fermano a distanza di sicurezza. Cosenza è anche la città che fa registrare l’aumento più consistente in termini di costo della vita per una famiglia media (marito, moglie e due figli) con una spesa supplementare annua di 195 euro, rispetto ai 152 euro che rappresentano la media dell’esborso aggiuntivo in Calabria.
Certo, la geometria dei rincari mostra un profilo di sostenibilità per le città calabresi non più profanate da quella polvere livida del carovita che per mesi interminabili ha svuotato i negozi tradizionali spostando sciami d’umanità verso i discount. Ma bisogna considerare che l’inflazione tendenziale, da oltre due anni ormai, nel Sud e in questo pezzo di Calabria settentrionale, in particolare, e ogni aumento, sia pur minimo dei prezzi al consumo, si porta dentro una forza dirompente, scuote, spezza, deforma, distrugge uomini, famiglie, imprese, sogni.

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia