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Camera ardente a Palazzo dei Bruzi per l’ultimo saluto a Pino Iacino: è stato il primo sindaco socialista della città di Cosenza

Dalle ore 12,00 di oggi sarà allestita a Palazzo dei Bruzi, nel salone di rappresentanza, la camera ardente per l’ultimo saluto a Pino Iacino, sindaco della città di Cosenza dal 1975 al 1980, primo sindaco socialista della città dei Bruzi e già consigliere e assessore regionale. Il feretro di Pino Iacino sarà accolto dal Sindaco Franz Caruso e dal Presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Mazzuca, alle ore 11,30. La camera ardente sarà aperta a tutti coloro che vorranno rendere omaggio al politico scomparso ieri. La notizia della scomparsa di Pino Iacino era stata già commentata ieri sera dal sindaco Franz Caruso con parole di profondo cordoglio e commozione. “Una notizia che non avrei mai voluto apprendere e che addolora e riempie di tristezza la città di Cosenza, l’intera comunità e tutti i socialisti calabresi – aveva commentato Franz Caruso. Pino Iacino, primo Sindaco socialista della città di Cosenza – ha aggiunto Franz Caruso- non è più tra noi.

L’affetto che ci legava e che mi ha sempre dimostrato, oltre che la comune militanza socialista, rendono la sua scomparsa ancora più dolorosa perché lascia un vuoto incolmabile. Uomo perbene, di grandi virtù, politico appassionato ed intellettualmente onesto, Pino Iacino – ha sottolineato Franz Caruso – è stato un socialista di alto spessore e profilo, che in tutta la sua esistenza non ha mai tradito i suoi ideali, profondamente radicati nei principi cardine della tradizione politica riformista. La sua stagione politico-amministrativa alla guida della città viene ricordata come esempio di buona amministrazione e come un momento particolarmente significativo in quanto a governare Cosenza fu, per la prima volta, una giunta, a trazione socialista, composta da PSI, PCI e PSDI. In questo doloroso momento esprimo, unitamente a tutta l’Amministrazione comunale, il mio più profondo cordoglio e i sensi della mia più affettuosa vicinanza ai familiari”.

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