
Sono uomini e donne, padri, madri, figli, fratelli e sorelle. Sono carabinieri, finanziari, agenti di polizia, gente che vive per strada vigilando, notte e giorno, sulle comunità locali. Sono persone fiere, coraggiose, che svolgono il loro ministero nel silenzio, lo fanno con il sorriso, con l’educazione. Ti guardi intorno e loro sono sempre lì. Eppure l’esistenza dei tutori dell’ordine non è semplice tra stipendi da fame, mezzi con chilometraggio in modalità rottamazione e una società che è cambiata e ha sempre meno rispetto per chi indossa una divisa, sempre meno rispetto per carabinieri, poliziotti e finanziari, la faccia pulita dello Stato. Di uno Stato che sa amare ma anche trascurare i suoi servitori più leali e fedeli.
E allora, puntuale, arriva il richiamo del sindacato. Ieri mattina, l’Ugl e la Confsal, davanti all’Ufficio territoriale del Governo, hanno manifestato distribuendo volantini per sensibilizzare l’opinione pubblica. «È urgente potenziare mezzi, strutture ed organici di carabinieri, guardia di finanza e polizia, garantendo così una diffusa presenza delle Istituzioni in zone così estese ed in contesti problematici della provincia di Cosenza e della Calabria, per tutelare la sicurezza dei cittadini onesti e contrastare con fermezza chi delinque. Su questo abbiamo riscontrato il consenso dei cittadini incontrati in piazza, consapevoli dello spirito di sacrificio di uomini e donne in divisa». A guidare l’iniziativa, i segretari provinciali, dell’Ugl, Guglielmo Nucci, e della Confsal, Tonino Lento. Una solidarietà alle Forze dell’Ordine che è stata condivisa da numerosi segretari, dirigenti e iscritti dei due sindacati, per chiedere inoltre di salvaguardare l’espressione del disagio sociale e l’aumento delle retribuzioni.

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