Si aggrava la penuria di acqua che ormai da qualche settimana sta interessando quasi l’intero abitato di San Giovanni in Fiore. Per contenere i disagi, infatti, l’Amministrazione civica ha adottato i provvedimenti di serrare, perlopiù, le saracinesche dell’acquedotto di notte: ossia dalle 21 alle 6 del mattino seguente. Un fatto eccezionale, si dirà, anche se realmente non è così, poiché il problema acqua davvero non è stato mai risolto e da oltre un ventennio ad oggi tutti ricordano, quasi con puntualità, la penuria di acqua il giorno di Natale. Ma pure l’indignazione più recente di vacanzieri ed emigrati del luogo che ad agosto per mancanza d’acqua dovettero rinunciare ad una doccia. Mecoledì notte, nondimeno, il black-out è andato oltre: l’acqua è mancatoa in tutto l’abitato (salvo rare eccezioni a valle) ed il disservizio ha messo in tilt con notevoli disagi l’ospedale civile, dove clamorosamente non sono entrate in funzione le pompe dell’autoclave di riserva.
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