
Luci ed ombre sul presidio ospedaliero della Nicola Giannettasio di Rossano. Se da un lato uno dei due ospedali della terza città della Calabria è costretto a fare emigrare i propri pazienti per un esame clinico, dall'altra deve affidarsi alla professionalità di singoli medici per affrontare intoppi inconcepibili. Partiamo dalla rottura del fibrolaringoscopio, uno strumento che serve per diversi esami clinici e che dovrebbe essere garantito a livello ambulatoriale. Ebbene lo strumento presente nella nosocomio rossanese si è rotto e i pazienti sono costretti a migrare a Cosenza. A denunciare la situazione è un familiare di un paziente che nei giorni scorsi si è trovata a vivere una disavventura. In pratica nel reparto di otorinolaringoiatra dell'ospedale di Rossano lo strumento per la fibrolaringoscopia, fondamentale per diagnosi e cure, è stato manomesso “in modo irreparabile” e i pazienti sono costretti non solo alle lunghe liste di attesa ma anche obbligati a spostarsi a proprio spese in altre sedi del territorio dell'azienda sanitaria provinciale. Ed è qui che scatta l'indignazione poiché per ricevere le cure che dovrebbero essere garantite non è concepibile che un ospedale come quello di Rossano che già soffre di carenze strutturali di personale debba subire ulteriori di servizi.

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