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Cosenza, padre Fedele torna in strada per i poveri

Il frate con il suo banchetto sfida il freddo per raccogliere fondi per i bimbi africani

Padre Fedele Bisceglia non molla. Non abbandona gli indigenti che da anni sta aiutando in Africa. E lo testimonia il fatto che, sebbene ormai ultraottantenne, questo sacerdote stia al freddo seduto su una sedia con il suo inseparabile saio a chiedere un piccolo contributo ai passanti per i suoi “poverelli”. Il freddo di questi giorni d’anticipo d’inverno non sembra spaventarlo nonostante gli acciacchi - e non sono pochi - e l’età incipiente.
Il rapporto che esiste tra il fondatore dell’Oasi Francescana ed i cosentini è raccontato dall’affetto che lo circonda. Intorno alla sua “postazione” si assiepano i passanti che gli chiedono notizie sulla salute e lasciano il loro contributo. Ma padre Fedele non dice mai di star male: anzi, incoraggia gli altri a fare una «buona vita» e «amare il prossimo». «Fate del bene» raccomanda ai tanti amici e sostenitori «perché il bene ritorna». Il carattere di questo testimone di carità è sempre lo stesso: forte e gioviale. Il “monaco” - così tutti lo chiamano con affetto - continua a rimanere una delle figure più popolari del capoluogo bruzio. Più di tutti lo amano i tifosi del Cosenza per i quali è sempre stato un punto di riferimento. Padre Fedele non ha mai smesso di essere un missionario. E la gente lo capisce.

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