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Depurazione a Rende, sollecitato l’intervento delle istituzioni sulla vicenda Kratos

Una storia infinita. Tuttora non conclusa. È la vicenda della Kratos, azienda gestore della depurazione di Rende. Rita è una delle licenziate, insieme ad altre sue colleghe e colleghi, dopo 22 anni di servizio ed “anzianità” sul campo, al lavoro. «Cosa fa il sindacato nel merito la vertenza Kratos? Cosa fanno le parti sociali verso i licenziamenti ingiustificati dell'Azienda? Quale futuro nella gestione della depurazione e delle acque reflue in un territorio quale quello la provincia di Cosenza?», si chiedono i lavoratori.
L’Azienda nonostante le critiche ricevute ha continuato a difendere la sua posizione sostenendo che i licenziamenti fanno parte di un «più ampio progetto di innovazione industriale». Tuttavia i dettagli di questo progetto pare non vi siano. «Non esistono, rimangono inevasi e privi di approvazione delle istituzione di competenza (Arrical)», ci spiega Rita. Perché tutto ciò? «Vi è una sola spiegazione: si intendono ridurre i costi a spese dei lavoratori e del personale», la sua idea. È bene premettere che il servizio in specie, quello della depurazione e dei reflui urbani, pur se gestito protempore da un privato è e rimane un servizio pubblico pagato dalla collettività e gestito nell’interesse della popolazione in essere.

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